Non sono una grande lettrice e amante delle poesie in generale ma ce ne sono alcune che mi sono rimaste impresse fin da quando ero piccola.
Quella di Joseph Rudyard Kipling – ho dovuto cercare a quale nome corrispondesse la lettera R. che sta per Rudyard appunto! – mi è tornata in mente qualche giorno fa così all’improvviso. Ho visualizzato il quadretto con la piccola cornice marrone lucido ancora appeso ad una delle pareti nel salone della casa dei miei genitori ed ho chiesto ai miei di mandarmi una foto perchè avevo improvvisamente sentito il bisogno di leggerla, in realtà senza capire esattamente il perchè visto che non ne ricordavo esattamente il contenuto.
Sapevo solo che avevo un gran bisogno di leggerla e presto. Poi ho capito il motivo.
Questa poesia mi fa pensare alla casa in cui sono cresciuta, mi riporta indietro e mi fa pensare alla mia infanzia e adolescenza, ai miei genitori e alle mie sorelle, mi fa pensare in particolare a mio Papà e ai suoi modi discreti ma efficaci di impartire i concetti fondamentali della vita a me e alle mie sorelle.
Questo quadretto con la piccola cornice marrone lucido significa moltissimo per me.
Se
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te
la perdono e ti mettono sotto accusa
Se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma tenere nel giusto conto il loro dubitare
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare o essendo
calunniato a non rispondere con calunnie o essendo
odiato non abbandonarti all’odio pur non mostrandoti
troppo buono né parlando troppo da saggio.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni e
se riesci a pensare senza fare dei pensieri i tuoi fini
Se riesci incontrando il trionfo e la rovina
a trattare questi due impostori allo stesso modo
Se riesci a sopportare le verità che tu hai detto distorte dai furfanti
che ne fanno trappole per sciocchi o vedere le cose per le quali hai
dato la vita distrutte e umiliarti e ricostruirle con i tuoi
attrezzi ormai logori.
Se riesci a fare un solo fagotto
delle tue vittorie rischiando in un sol colpo a testa o
croce e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza
dire una parola su quello che hai perduto,
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e
a resistere quando ormai in te non c’è più niente
tranne la tua volontà che ripete “Resisti!”
Se riesci a parlare a una canaglia senza perdere la tua onestà o a
passeggiare con i re senza perdere il senso comune, se
tanto né amici né nemici non possono ferirti, se tutti gli
uomini per te contano ma nessuno troppo
Se riesci a colmare l’inesorabile minuto con un momento fatto di
60 secondi, tua è la terra e tutto ciò che è in essa
E quel che più conta – “Sarai un Uomo figlio mio!”
(Joseph Rudyard Kipling, 1895)